giovedì 19 aprile 2007

Da vecchi assistiamo i nostri vecchi

L’Associazione A.DI.N.A., fra le prime a firmare la Carta del FSF. I nostri associati hanno un’età media piuttosto alta, ed hanno genitori anziani affetti da patologie molto gravi e non autosufficienti. Ognuno di noi è portatore di un’esperienza molto dolorosa, talvolta disperata. Provate ad immaginare la situazione di una famiglia in cui un ultraottantenne perda la sua autosufficienza (fisica e/o mentale): la vita della famiglia viene stravolta dalla necessità di assistere giorno e notte l’anziano, provvedere alle sue necessità fisiologiche, alzarlo, lavarlo, .... ogni giorno spesso per anni. I figli sono persone già loro avanti con gli anni, con i problemi di salute che cominciano a farsi pesanti. Allora cominciano a chiedere aiuto: se le condizioni economiche lo consentono, cercano una persona extracomunitaria (e anche qui ci sarebbe un lungo discorso da aprire, ma adesso mi porterebbe troppo lontano); se le condizioni economiche non lo consentono si rivolgono ai servizi sociali. Da qui in avanti è il calvario: un mese per un appuntamento con l’assistente sociale, proposte di assistenza domiciliare che si concretizza in qualche ora settimanale (e che costa non poco), richiesta di ricovero in qualche struttura per tentare una riabilitazione quando vi sia stata una caduta, o in centri con reparto alzheimer, quando ci sia questa patologia: liste di attesa di oltre 150 persone: si aspetta che i posti si liberino quasi esclusivamente per decessi. Non di rado capita di sentirsi dire che non si ha voglia di prendersi cura dei nostri vecchi; ho conosciuto famiglie che si sono divise per queste difficoltà, donne che hanno avuto infarti o ischemie per lo stress di assistere la madre: in realtà anche questi vecchi hanno diritto ad una vecchiaia dignitosa e a non gravare sui figli: hanno lavorato e pagato i contributi sanitari per essere assistiti, anche da vecchi.

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